L’Impianto di adduzione

L’acqua che aziona l’impianto del Mulino Cati proviene dal torrente Limentra di Treppio. È da questo derivata attraverso uno sbarramento (6), posto a monte a circa 700 m di distanza e costituito da una briglia, in corrispondenza della quale si ha la presa di derivazione (7). Da qui, attraverso il canale di adduzione (8) l’acqua è condotta al bottaccio (9), la vasca di accumulo.
Dal bottaccio l’acqua si inserisce, attraverso una condotta, all’interno della vasca di carico (12) della turbina (13), che per pressione si aziona movimentando il sistema interno del mulino. L’acqua viene quindi convogliata nei locali interrati, si immette nel canale di scarico (11) visibile dalla botola collocata sulla volta esterna in pietra, e si ricongiunge al torrente Limentra più a valle, in corrispondenza del piccolo arco al di sotto del ponte carrabile.
In caso di manutenzione o di livello troppo pieno, il bottaccio può essere svuotato chiudendo la presa di derivazione a monte e, tramite la paratoia (14) o tramite lo sfioratore (15), l’acqua viene scaricata nel canale di smistamento (10) che la riconduce nel torrente.
Sul lato nord-ovest del bottaccio è presente una condotta per il passaggio dell’acqua nella vasca di carico di produzione dell’energia elettrica (16): da questa, si inseriva all’interno dell’ex locale deposito attrezzi e tramite la caduta su una ruota verticale veniva prodotto il movimento che alimentava un alternatore per la produzione di energia elettrica.

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